di Jacopo Micillo

Gió Caffé é una graziosa gelateria progettata dallo Studio Santi nel centro storico di Nitra, una cittadina riservata e vibrante a Cinquanta chilometri da Bratislava. Quando siamo andati a visitare la cittá, Nitra si trovava in uno stato di tensione fra una crescente energia industrializzante e una stasi laconica, figlia dei traumi dei regimi sovietici del secolo scorso. I grandi spazi monumentali ove ancora incombevano i palazzi del potere, faticavano a essere ripopolati e digeriti dalla popolazione locale. Un po' come spesso avviene in Italia nelle grandi piazze fasciste. Luca Ruggenenti, dinamico imprenditore italiano da anni impegnato sui mercati dell'Europa orientale, aveva una visione per Nitra: "il gelato italiano unirá tutti, porterá la gente di Nitra fuori dalle proprie case, perchè é democratico, accessibile, ma soprattutto perché é buono." Insieme a Luca, abbiamo trasformato un vecchio negozio di antiquariato in un punto di riferimento per i cittadini di Nitra, attivando un processo di rinascita della piazza centrale. A distanza di pochi anni, abbiamo chiesto a Luca di raccontarci la sua storia. 

Luca, qual era il contesto di Nitra quando siete arrivati?

La città innanzitutto è una città di studenti, vicina più all’Europa occidentale che all’Ucraina, e quindi molto viva dal punto di vista culturale. Ed è una città giovanile. Questo ci ha aiutati molto nelle vendite, infatti i ragazzi sono quelli più portati a provare cose nuove, soprattutto se vengono dall’estero e subiscono un fascino legato alla moda e al design.

L’idea del gelato mi è venuta nel 2011, in Slovacchia perché, oltre al fatto che vivo là la metà della mia vita, c’era una vera e propria mancanza del gelato fatto secondo la tradizione italiana e soprattutto fatto con i pozzetti anziché la vetrina.

Come ha reagito la clientela a questa novità?

Inizialmente è stata molto dura: siamo stati i primi a vendere il gelato nei pozzettinell'Europa dell'Est. E questa nostra scelta, dettata dalla qualità maggiore del gelato nei pozzetti anziché in vetrina, ci ha portato all’inizio a situazioni quasi comiche: la gente vedendo questi contenitori in acciaio inox entrava in gelateria pensando che facessimo delle zuppe.

Siete quindi riusciti a creare un punto di riferimento nella città di Nitra?

Assolutamente si. Gio Caffè non e' soltanto un gelateria, ma è anche famoso per dare "spazio" agli utenti, e sopratutto agli studenti che cercano un luogo di ritrovo.

Noi di Gio Caffè incentiviamo l'uso di questo spazio aggiungendo alcune comodità, come le riviste, il wifi, e la radio, che fanno sentire il cliente ancora di più in un ambiente famigliare. Inoltre offriamo questo spazio "gratuitamente", senza il vincolo della consumazione obbligatoria, quasi fosse una sorta di spazio pubblico; perché l' obiettivo del Gio caffè non e' improntatoesclusivamente a un'idea di vendita, ma accoglie tutti i clienti facendoli sentire a proprio agio, creando un vero e proprio punto di ritrovo. 

Giò Caffè si trova proprio nella piazza centrale, e questo ne ha certamente aiutato il successo. Inoltre, lasciatemelo dire, abbiamo fatto le cose per bene. Siamo riusciti a portare in Slovacchia un prodotto italiano che rispetta pienamente la cultura e le tradizioni del posto. 

Rispetto delle tradizioni. È stato così anche per l’edificio?

Certamente. Infatti il progetto è stato pensato secondo un’idea che rappresentasse quello che stavamo facendo noi, cioè portare un prodotto italiano senza stravolgere quello che c’era prima. E tutto ciò si può riscontrare nell’edificio, e nel layout costruttivo che non è stato modificato. 

Invece riguardo ciò che è cambiato, come la disposizione delle luci, i colori, le finiture?

Il progetto è stato altrettanto pensato: l’architetto si é recato in Slovacchia per capire il posto e le sue tradizioni, assimilare i caratteri dell'ambiente fisico e sociale di Nitra. Un esempio è l’insegna scritta con una grafica in stile anni 30 e 40, periodo importante per il posto in cui ci sono state guerra mondiale e regimi totalitari. Un altro esempio è stata la paletta colore: essendo il gusto del gelato molto dipendente dal colore, abbiamo deciso di utilizzare toni che parlano di crema, pistacchio e cioccolato. In questo modo, entrando nella gelateria, oltre al trovarti in un negozio con un’aria comoda e confortevole, capisci che ti trovi una gelateria, ma dando un tocco famigliare all' ambiente facendo sentire i clienti come se fossero a casa propria, inoltre con l' arredamento che non e' stato improntato in uno stile improntato sul design, costituito da spazi geometrici e forme ben definite, ma improntato su un stile retro che potesse rafforzare questo spazio "casalingo". Certamente essere affiancati da dei professionisti  ed avere un progetto, pensato e strutturato, e di fondamentale importanza sia nell' ambito della costruzione stessa, ma anche nei costi cosiddetti "costi nascosti ", che possono apparire sia in fase di costruzione o ancora peggio a lavoro finito.

Quindi, in realtá, niente è stato lasciato al caso...

Per niente. L'appoggio di professionisti nel settore sta proprio a significare che il progetto non e' stato affidato al caso. Idealmente si potrebbe paragonare Giò Caffè alla cucina giapponese, dove c'è una minuziosa preparazione degli ingredienti primi, per poter portare alla conclusione un piatto perfetto. Questa è stata l' idea nella realizzazione del Gio Caffè, dove ogni materia prima è stata scrupolosamente preparata: l'architetto dello studio santi, il fotografo, l'installazione dei macchinari, fino alle ricette dei gelati, frutto di una profonda ricerca, e alla scelta del caffè da vendere alla clientela; infatti è stata proprio la clientela a scegliere le miscela del caffè, Mentre le ricette dei gelati, scelte e ideate da un professionista di ricette gelataie in Polonia.

Tutto ciò per dire che Giò Caffè non è un progetto ideato e generato dal caso, ma Il suo successo é premio di progetti, di idee e di pensate.

Giò Caffè si trova in Kupecká 1350/2a Nitra, Slovacchia.

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Fotografie di Luca Ruggenenti. Tutti i diritti riservati.