di Jacopo Micillo

Carlo M. e la sua famiglia abitano in una splendida casa ristrutturata dallo Studio Santi, nei pressi di Mantova. Alcuni anni fa, Carlo si è presentato allo Studio Santi con una richiesta: ripensare un vecchio edificio, appartenuto ai suoi genitori, per renderlo la residenza della sua vita. Ci siamo seduti a un tavolo e abbiamo discusso la strategia per trasformare il vecchio manufatto in qualcosa di nuovo, contemporaneo. Volevamo creare condizioni di spazio, luce, materia, plasmate sulle esigenze della giovane famiglia. Abbiamo accolto la sfida di petto e abbiamo affiancato Carlo in tutto il percorso di progetto e realizzazione della sua futura casa. E a distanza di qualche anno, abbiamo deciso di chiedergli come stesse andando.

Carlo, come si vive nella casa ristrutturata dallo Studio Santi?

Si vive benissimo. Credo che questo avvenga perché lo studio fatto per questa casa non è stato solo uno studio di stile, ma anche uno studio funzionale. La casa si è formata secondo le mie esigenze e secondo i miei gusti, ma filtrata attraverso l’occhio dell’architetto. Questo ha permesso il successo della casa nel tempo.

L’edificio nasce da un progetto di ristrutturazione. In che modo si è evoluto fino allo stadio in cui è adesso? Cos’era e com’è cambiato nel tempo?

L’edificio era già una casa di mia proprietà dove c’era necessità di intervenire, su molti, piccoli ambienti. Per fare questo si è passati attraverso un sistema di proposte da parte dell’architetto, grazie al quale abbiamo individuato la soluzione che meglio si adattava alle mie esigenze e a quelle della mia famiglia. Si è quindi partiti da un’idea iniziale che ci piaceva molto, passando per delle piccole modifiche che hanno fatto evolvere l’idea fino al suo stadio definitivo.

Tu avevi un’idea forte iniziale o ti sei lasciato subito consigliare dall’architetto?

Avevo un’idea che è stata però influenzata da quelle proposte dell’architetto. Ogni scelta condivisa da me e dall’architetto è stata giustificata da un fattore funzionale e strutturale. È molto importante fidarsi del professionista, anche perché certe idee o certi concetti spesso non sono propri del cliente. Ma il cliente le acquisisce durante il processo progettuale.

Qual era la vostra personale idea di casa e come si è tradotta nelle vostre scelte?

Fin da subito, volevamo creare spazi più ampi possibili, partendo comunque dal presupposto che la casa  era completamente frammentata in piccoli spazi. Abbiamo unito gli ambienti, in modo da non creare assolutamente degli “ibridi” in disaccordo tra loro. Quindi si è riusciti  a coniugare per esempio il camino con la cucina e il salotto. La sfida per l’architetto non è stata facile da interpretare, ma secondo noi il risultato è egregio, soprattutto per i limiti strutturali presenti.

A distanza di anni quest’interessante matrimonio tra un edificio antico e una ristrutturazione moderna è ancora attuale?

Assolutamente sì. La casa la viviamo appieno, avendo ora anche due bambini, e si è dimostrata, non solo sulla carta ma anche nella pratica, una casa che può essere vissuta. E questo grazie anche a delle scelte, come il riscaldamento a pavimento, che ne hanno moltiplicato la vivibilità. Un altro esempio è il camino che citavo prima, che con i suoi particolari e le sue finiture, è stato perfettamente abbinato a tutta la zona del salotto e della cucina, anche grazie a un corretto arredamento. Inoltre ciò che secondo me è stato importante è la cura che è stata data ai particolari, perché secondo me a rendere la ristrutturazione attuale sono anche questi. Gli esempi nella casa sono vari, dalla ringhiera della scala al mascheramento della lampada attraverso l’utilizzo di alcuni pannelli di legno, all’utilizzo dell’illuminazione a neon di alcune zone della casa.

Oltre al processo di progettazione com’è stato gestito dallo Studio tutto il processo di produzione dell’edificio, anche per quanto riguarda la gestione delle varie figure che operano in un progetto, e del budget?

La gestione del budget, che è stato rispettato, è stata egregiamente seguita dallo Studio, anche perché in corso d’opera le scelte possono andare nel particolare. Inoltre in un cantiere, soprattutto in una ristrutturazione, sorgono spesso degli imprevisti, che per essere risolti hanno bisogno di un perfetto lavoro di team, formato da diverse figure, dal fabbro, al falegname, all’elettricista, che devono insieme cercare delle soluzioni ottimali che non disturbino l’armonia che si è cercata nella costruzione della casa.

Un altro tema in cui lo Studio Santi crede fortemente è quello della rappresentazione dell’edificio prima di compiere ogni singolo passo. Come sono state illustrate le soluzioni che lo Studio ti ha proposto?

Io fortunatamente, forse anche avendo molta fantasia, non ho il problema di visualizzare nella mia testa un progetto che sta sulla carta. In realtà non per tutti - ad esempio per mia moglie - è così facile pensare guardando il tratto di una matita su un foglio. I risultati di un progetto visti in maniera tridimensionale sono quindi molto importanti, perchè si riesce a non commettere l’errore di sviluppare un’idea che magari nella testa dell’architetto era chiarissima, ma per chi ascolta e non è pratico di questi lavori è un idea diversa da quella finale. E lo Studio Santi ha fornito moltissime illustrazioni che ci spiegassero nel dettaglio come la soluzione era intesa.

Lo Studio Santi poi dà una consulenza completa. Mi basta fare l’esempio della porta principale di casa mia: di fronte a essa si trova lo sgabuzzino, che senza il giusto intervento avrebbe stonato con l’ingresso. Invece Stefano mi ha proposto delle soluzioni, soprattutto riguardanti l’illuminazione, che hanno risolto il problema. 

Riaffrontesti tutto? 

Ogni passo. Dico sul serio, Non era facile accontentarci tutti. Ma nella mia casa si vive bene, e questo merito è soprattutto dello Studio Santi.

Carlo M. é un professionista che lavora sul territorio di Mantova e provincia. Le immagini, invece, appartengono alla riqualificazione del Loft AM, di proprietà di "Le case di ELixir". Tutti i diritti riservati.